Ajò on the Road | Ussaramanna - 35° Mostra delle erbe e Sagra de Sa Pardula
Per la rubrica Ajò on the Road, il 6 e 7 Aprile 2019 siamo state al Festival delle Erbe Spontanee, che si tiene ogni anno ad Ussaramanna in concomitanza della 35° Mostra delle erbe e Sagra de Sa Pardula.
Arrivando a Casa Accalai, abbiamo visitato la mostra di erbe spontanee, e a Casa Zedda la mostra itinerante “Sardegna Foreste, tesori naturali di un’isola”.
Sempre a Casa Zedda, abbiamo conosciuto Cristina R. e il suo laboratorio sartoriale, nel quale confeziona magnifici abiti su misura e anche costumi tipici tradizionali sardi.
Inoltre, a cura della Cooperativa Diomedea vi sono stati interessanti laboratori, alcuni dei quali dedicati ai più piccoli, ed escursioni guidate da Massimiliano Deidda e Lina Podda nelle campagne di Ussaramanna, alla scoperta delle proprietà e degli usi delle erbe officinali autoctone.
Terminiamo il nostro viaggio con le parole del Sindaco di Ussaramanna Marco Sideri, che ringraziamo per l’accoglienza ricevuta, la disponibilità e gentilezza nel rispondere alle nostre domande. Ad maiora semper!
Abbiamo deciso di scrivere un racconto fotografico, cosicché da informarti circa l’interessante evento a cui abbiamo partecipato, sia darti la possibilità di poterti immergere virtualmente alla scoperta di questo caratteristico e incantevole piccolo borgo della bassa Marmilla.
La manifestazione si è aperta, nella sala del Monte Granatico (ex Santuario di Santa Maria, risalente alla fine del XVI secolo, sconsacrato nel 1753 e ad oggi adibito a sala congressi) con il Convegno “Biodiversità vegetale in Sardegna: stato dell’arte e prospettive su conservazione, tutela e valorizzazione”, a cura del Centro Servizi Hortus Botanicus Karalitanus (HBK) – Orto Botanico dell’Università di Cagliari.
Le tavole rotonde si sono snodate sulla biodiversità spontanea della Sardegna e sull’agrobiodiversità della Sardegna, rispettivamente guidate da Gianluigi Bacchetta (Docente di Botanica presso l’Università degli Studi di Cagliari e Direttore dell’Orto Botanico) e Guy D’Hallewin (CNR ISPA).
Scopo del dibattito: “La speranza che tutte le Istituzioni che si occupano di Biodiversità in Sardegna, possano individuare le azioni e i progetti da sviluppare, sensibilizzando anche la politica al riguardo, al fine di creare un modello di sviluppo sostenibile atto a proporre e/o attuare azioni di conservazione e valorizzazione della Biodiversità della Sardegna, grande punto di forza dell’Isola”. Spiega Gianluigi Bacchetta che continua affermando: “La Sardegna è l’unica Regione italiana sprovvista di una legge regionale di protezione della propria flora, nonostante vi siano 2700 specie vegetali autoctone e oltre 2000 varietà di interesse agronomico, che rendono la Sardegna la seconda Regione italiana per numero di specie dopo la Sicilia.”
Fra i tanti relatori presenti, sono intervenuti anche: Gianluca Orrù (Assessorato Difesa Ambiente RAS); Alberto Masci (Agenzia Forestas); Giuseppe Fenu (Docente di Scienze naturali e ambientali, Botanica presso l’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente); Martino Muntoni (Agenzia AGRIS); Maurizio Mulas (Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Agraria); Mariano Ucchesu (Università degli Studi di Cagliari, Banca del Germoplasma della Sardegna – BG-SAR); Francesco Sanna (Agenzia LAORE).
Tra gli argomenti e curiosità trattate:
- Il contributo dell’Agenzia Forestas per la conservazione della biodiversità spontanea, con vivai produttivi Forestas, educazione ambientale, mostre itineranti.
- La traslocazione della Gentiana lutea a cura dell’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con la Regione Sardegna e l’Agenzia Forestas.
- L’agrobiodiversità come strumento di sviluppo dell’agricoltura sostenibile.
- La conservazione in situ delle specie minacciate della flora sarda. I dati rilevati mostrano come le specie minacciate in Sardegna siano il 42,31%, mentre quelle quasi minacciate sono al 15,38%. Il trend indica che nessuna specie va verso uno status migliore, l’80% infatti è orientata verso un trend negativo. Emerge da questo quadro che occorre attivarsi il prima possibile. L’Università, in questo ambito, è già attiva.
- Le strategie di conservazione e valorizzazione dell’agrobiodiversità regionale attuate dalla Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR). Si è parlato anche di materiali archeobotanici: semi, frutti e legni recuperati attraverso la flottazione dei sedimenti archeologici, successivamente quantificati e identificati attraverso il confronto dei materiali archeologici con le collezioni di semi attuali e l’utilizzo di atlanti specifici e analisi morfometriche computerizzate. Tra le scoperte, nei pozzi nuragici in località Sa Osa (Cabras) sono stati repertati vinaccioli archeologici di età Nuragica, dimostrando che i primi a coltivare la vite nel Mediterraneo occidentale furono i Sardi e non i Fenici. Così come i Sardi furono i primi a coltivare il melone in Europa in epoca Nuragica, il cui sapore non era dolce e la sua forma era allungata.
- La Legge regionale 8 agosto 2014, n°16 “Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti”. A tal proposito si è fatto riferimento alla Pecora nera di Arbus, alla Cipolla di San Giovanni Suergiu e alla Lenticchia nera di Calasetta (la quale stava diventando molto rara, ora si sta lavorando per riprenderne la lavorazione).
Sempre a Casa Zedda, abbiamo conosciuto Cristina R. e il suo laboratorio sartoriale, nel quale confeziona magnifici abiti su misura e anche costumi tipici tradizionali sardi.
Inoltre, a cura della Cooperativa Diomedea vi sono stati interessanti laboratori, alcuni dei quali dedicati ai più piccoli, ed escursioni guidate da Massimiliano Deidda e Lina Podda nelle campagne di Ussaramanna, alla scoperta delle proprietà e degli usi delle erbe officinali autoctone.
Durante l’evento si è dato anche spazio all’enogastronomia e alle degustazioni con Sa Sagra de Sa Pardula.
Terminiamo il nostro viaggio con le parole del Sindaco di Ussaramanna Marco Sideri, che ringraziamo per l’accoglienza ricevuta, la disponibilità e gentilezza nel rispondere alle nostre domande. Ad maiora semper!
L’andamento della Sagra sta rispettando le previsioni fatte da voi organizzatori?
Sì, al momento sì. Anzi è andata assolutamente benissimo la parte del convegno. C’era un sacco di gente interessata, tutti zitti e attenti, e anche più del previsto…quindi assolutamente sì! Penso che ci siano tutte le premesse.
Prospettive future su questa rassegna?
Con quella di quest’anno pensiamo di aver fatto un salto di qualità con la collaborazione dell’Orto Botanico e dell’Università. L’idea è di continuare con loro in maniera duratura per poi cercare, come ho detto anche prima in un intervento, di moltiplicare quello che è un evento annuale con delle attività durante il corso dell’anno, che possono essere dei corsi, che possono essere attività laboratoriali… Una serie di cose che possono poi dare un po’ d’impulso a livello di sviluppo economico.
Infatti mi chiedevo se farete anche altri eventi durante l’anno…